(Vergini Villane Sodomizzate e Puttane Qualificate:
incontri in chat porno, con giovinette dispettose)
Racconti Erotici e Storie Strane (ma Vere)
Mia Figlia? Le ho spinto contro la mia erezione totale,
Inculare con le chat erotiche senza video e senza webcam,
La Rivista Pornografica “la meretrice e il maniscalco” di Skinner,
La cugina, non si poteva non amarla nell’atto d’incularla,
Riprovare a fare il culo alla cugina, fallito il primo tentativo,
“Madonna! CUGINO Che porco che sei! Ma che porco!”,
Orgasmi Vendicativi Spruzzati sui Capelli della Cugina,
Mia Cugina Roberta, Cavalcata sul Letto Sopra la Coperta,
Occasioni degli Arrivi, “Hai fatto buon viaggio, Cuginetta?”
Sodomizzare la cugina, vendicarsi delle prepotenze dello zio
Il prof. Benazzo ammaestrò il pavimento pelvico di sua figlia
Invito a Pranzo con Puttane non Disponibili
La più nobile delle arti umane, il sesso anale, si pratica e s’impara
(incontri in chat porno, magari!)
..arrivato in fondo alla scala buia, il locale sotterraneo pareva un ampio garage arredato e con specchi alle pareti, pieno di puttane, poltrone, puttane sulle poltrone, gente idiota che si accalcava al banco bar, puttane tailandesi che pretendevano HK$1500 senza neppure farsi fare il culo, e altra canaglia del genere. Mazzei non aveva molto tempo. Doveva trovare una puttana, incularla, però incularla in una stanza diversa, in un albergo diverso, non poteva rischiare di farsi vedere da suo figlio e da suo cognato, “dio schifoso, un momento, non posso tornarci in camera nemmeno se voglio, il ragazzo dorme con me, è il cognato che ha la camera singola, mannaggia. Vabbè, ma ci sarà pure un buco di stanza da affittare a ore qui sopra, o no?”
Fermò una filippina che gli veniva in contro sorridente, domandandole, nel suo improbabile inglese: “scusa, sai se qui vicino affettano camere a ore?”
“Would you like something to drink, sir? (Vuole ordinare qualcosa da bere signore?” fu la risposta politica della filippina, che non aveva capito niente della domanda ma faceva finta di non sapere che Mazzei non parlava in un inglese comprensibile, e poi c’era sempre la scusa della musica strimpellata ad altissimo volume dal vivo in quel garage sottoterra.
Mazzei non capì la risposta, che era in realtà un’altra domanda, ma, che era un’altra domanda, questo lo aveva capito. La parte finale della frase, con il “sir” pronunciato alla fine della e con tono sdolcinato, doveva essere una domanda; oltre che ignorante era pure sordo come una campana, e allora annuì con la testa, senza sapere cosa lei gli stesse chiedendo.
“Whiskey, Gin Tonic? Vodka Tonic?”
“Whiskey” rispose il Mazzei, questa volta aveva capito e gli uomini tosti devono bere Whiskey, anche se gli italiani hanno gran poca dimestichezza con quello, perché sono abituati a bere roba che costa meno, come la birra alla spina, oppure a bere a scrocco, se e quando trovano un pollo come Mazzei, sempre pronto a fare il signore e a pagare anche per gli altri viaggiatori italiani, tutti sistematicamente scrocconi, e soprattutto quelli che vendevano le loro macchinacce e i loro accessoriacci per le ceramicacce dell’Emilia Romagna. Madonna che scrocconi e che tirchi erano quelli, e quante barzellette stronze si raccontavano, quando si trovavano alla sera al ristorante dell’albergo, e come si sputtanavano alle spalle l’uno con l’altro il giorno dopo. Non era il carattere di Mazzei. Lui poteva permetterselo e poteva offrire anche da bere agli scrocconi italiani, come pure poteva permettersi di offrire da bere a qualche puttana, cosa che loro non facevano mai, collezionando smorfie di disgusto, e talvolta anche sputi, dalle puttane cinesi. Ma le puttane cinesi a Hong Kong erano rare e del resto lo erano anche i morti di fame dell’Emilia Romagna. Quelli facevano il visto per la Cina a Hong Kong e poi correvano subito alla stazione dei bus e saltavano letteralmente sul primo autobus per la regione del Guangdong, dove potevano infilarsi nelle loro polverose topaie, senza dover affrontare le spese della città più costosa del mondo, del centro finanziario più importante di tutta l’Asia, e non meno importante di quello di Londra e di New York, nato dall’imposizione del traffico di oppio del governo britannico all’imperatore cinese, un paio di secoli prima. Niente operatori della ceramica dell’Emilia Romagna quella notte, a Hong Kong, e pagare da bere alle puttane era certamente meno costoso e meno tedioso che sentire le loro stupide barzellette, tutte cazzate che Mazzei aveva già sentito ai tempi delle sue scuole elementari, mezzo secolo prima, o giù di lì.
Non c’era alcun bisogno di accalcarsi al banco bar, come facevano quei fessi occidentali. Nonostante l’assenza dei ceramisti emiliani, di ignoranti se ne vedevano moltissimi, in quel locale, francesi, spagnoli, svedesi, tedeschi, inglesi, pochi americani, stranamente, e tutti fingevano di essere allegri.
La filippina gentile in minigonna ritornò subito da Mazzei e gli dette il bicchiere con dentro il doppio Whiskey. Lo aveva chiesto lui doppio? Non poteva saperlo, era sordo e non parlava bene l’inglese. La ragazza gli mise in mano il bicchiere e prese il biglietto da HK$100, poi si dileguò nella mischia dei rifiuti umani che accalcavano quella chiassosa sala semi-buia-sotto-terra.
Francesco Paolo Mazzei decise di sedersi su qualche “divanetto” vicino alla banda che suonava e cantava, e sul divanetto c’erano delle “puttanazze”, tutte mezze svestite, che cantavano, si alzavano a turno, ballavano, agitavano il culo dal basso verso l’alto, e viceversa, poi da destra a sinistra, e viceversa, ed erano proprio un bel vedere. Mazzei iniziava a dimenticare la promessa che si era fatto, di trovare subito una puttana da inculare per rientrare in camera facendo finta di niente con suo figlio. Erano troppe e la sua attenzione era continuamente tirata da una parte all’altra. Non sapeva che fare, quale prendere, dove andare, era un bagno di donne che non poteva prendere, poteva solo guardare, annusare, qualche volta sfiorare, ma non scopare. Passò davanti a Lisa, vedendola solo con la coda dell’occhio. Lei era seduta alla fine di una fila di divani, appoggiati alla parete che faceva da corridoio per la grande sala da musica, e, prima di lei, sedute sui divani, c’erano decine di altre puttane, tutte lì a bere, a godersi la musica, ad adocchiare i clienti eccetera. Lisa era seduta proprio sull’ultimo divano, all’angolo della specchiera vicina all’uscita, quello per andare al cesso, come se fosse stata una timida, o che lei non c’entrasse nulla con le altre puttane. Poteva anche essere la moglie cinese di qualche stronzo occidentale, ed era capitato, che l’aveva portata in un bar di puttane per divertirsi con gli altri suoi amici occidentali, anziché lasciarla in camera d’albergo, come avrebbe dovuto. E però, non era sposata, non era accompagnata, non era timida…ma certo non c’entrava niente, LEI, con le altre puttane, perché Lisa, effettivamente, non c’entrava proprio niente con le altre puttane, perché lei era una super-puttana, era la più puttana di tutte, altro che, e se avesse fatto una pisciata in testa a tutte quelle altre, a quelle inutili puttane tailandesi, tutte uguali e quasi tutte prevedibili, le avrebbe certamente annegate. Se le chiedevi circa la sua disponibilità al sesso anale, lei ti apriva la borsetta e ti mostrava che aveva il proprio lubrificante a base d’acqua, fra gli altri pochissimi e indispensabili oggetti personali. E poi aveva anche la coca, ma quella non te la faceva vedere, dovevi scoprirlo da solo, dopo averla inculata. Però il Mazzei passò oltre di lei, subito, “perché non ti viene naturale di fermarti alla prima puttana all’angolo, appena entri in un locale, giusto? Ti viene l’istinto di andare al centro, di affrontare la mischia, di passare oltre il primo fiore e di coglierne di migliori, magari”. Purtroppo nella vita succedono cose assai poco logiche da prevedere…
(Vergini Villane Sodomizzate e Puttane Qualificate:
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Racconti Erotici e Storie Strane (ma Vere)
Mia Figlia? Le ho spinto contro la mia erezione totale,
Inculare con le chat erotiche senza video e senza webcam,
La Rivista Pornografica “la meretrice e il maniscalco” di Skinner,
La cugina, non si poteva non amarla nell’atto d’incularla,
Riprovare a fare il culo alla cugina, fallito il primo tentativo,
“Madonna! CUGINO Che porco che sei! Ma che porco!”,
Orgasmi Vendicativi Spruzzati sui Capelli della Cugina,
Mia Cugina Roberta, Cavalcata sul Letto Sopra la Coperta,
Occasioni degli Arrivi, “Hai fatto buon viaggio, Cuginetta?”
Sodomizzare la cugina, vendicarsi delle prepotenze dello zio
Il prof. Benazzo ammaestrò il pavimento pelvico di sua figlia
Invito a Pranzo con Puttane non Disponibili
La più nobile delle arti umane, il sesso anale, si pratica e s’impara
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molto bello
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